
Eco ansia - Cos'è e come si manifesta
- Psicologia e Territorio
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L’eco ansia, dall’inglese “eco-anxiety”, è una forma d’ansia legata ai cambiamenti climatici e alle conseguenze per il futuro del pianeta. Nel 2017, il termine è apparso in un report dell'American Psychological Association, in cui è stata definita come “paura cronica della distruzione dell’ambiente”.
L’eco ansia può manifestarsi attraverso disturbi d’ansia e depressivi, attacchi di panico, alterazione del sonno e dell’appetito e comporta pensieri ossessivi legati alla preoccupazione intensa, fino ad arrivare allo sviluppo di stress post-traumatico. Il disagio psicologico provocato dall’eco-ansia, inoltre, risulta più grave quando l’individuo avverte una mancanza di risorse e iniziative per contrastare i danni legati ai cambiamenti climatici.
I cambiamenti climatici, d’altro canto, costituiscono un rischio concreto per la salute mentale, soprattutto nei bambini e nei giovani. Non a caso, la maggior parte dei giovani descrive il proprio futuro come spaventoso a causa dell’aumento delle temperature globali e dell’impatto che ciò avrà sulle loro esistenze.
Alcune gravi conseguenze psicologiche risiedono nella possibilità di sperimentare difficoltà nelle relazioni e nella costruzione della propria identità, dovuta alla perdita dei luoghi significativi in cui gli individui hanno vissuto e a cui sono emotivamente legati (ad esempio, la propria casa). In questi casi si parla di “eco-grief”, che comporta uno stato di disagio legato sia alla perdita del luogo familiare, sia all’anticipazione della perdita stessa.
Inoltre, la devastazione di interi territori potrebbe condurre all’emigrazione forzata delle popolazioni che vi risiedono, con un notevole impatto sulla salute mentale degli individui coinvolti. Ad oggi, è già possibile assistere all’aumento dell’intensità e della frequenza dei disastri naturali e dei fenomeni climatici estremi, come incendi, uragani ed alluvioni, e delle loro conseguenze sui centri abitati.
Ad essere più vulnerabili a questi cambiamenti sono le popolazioni indigene, le cui attività sono messe in pericolo dalla devastazione del territorio, come sta già accadendo in Australia. Nel 2019 il paese è stato investito da massicce ondate di caldo e siccità, all’origine dei numerosi incendi che hanno provocato ingenti danni economici e ambientali.
I cambiamenti climatici, inoltre, rischiano di inasprire le disuguaglianze socio-economiche e demografiche e mettere ulteriormente a rischio fasce di popolazione in condizioni di svantaggio per livello di istruzione, età, presenza di patologie, di aumentare episodi di aggressività e violenza e l’incidenza di patologie mentali gravi.
Infine, è bene ricordare che non è possibile definire con certezza quali saranno le conseguenze a lungo termine del surriscaldamento globale e degli scenari a cui è legato, come i danni all’agricoltura, l’innalzamento del livello dei mari e degli oceani e l’accesso limitato alla disponibilità di cibo e acqua, che sono soltanto ipotizzabili. Perciò, è altrettanto difficile prevedere gli effetti a lungo termine che i cambiamenti climatici avranno sulla salute mentale, ad esempio per il disagio provocato dalla consapevolezza della distruzione graduale dell’ambiente in cui si vive.
Cambiamenti climatici e strateglie di coping
La minaccia e l’incertezza legate ai cambiamenti climatici, che tuttavia diventano sempre più concrete, possono suscitare una grande varietà di emozioni, dette eco-emozioni, divise principalmente in:
- emozioni legate alla sorpresa, come lo shock e il trauma
- emozioni legate alla minaccia, come la paura e la preoccupazione
- rabbia, tristezza, scetticismo, disgusto, colpa e indignazione,
- emozioni positive che includono gioia, orgoglio e gratitudine
Allo stesso modo, ciascun individuo può mettere in atto varie strategie di coping per far fronte all’eco-ansia. La grande varietà di reazioni manifestabili deriva dal fatto che ognuno può trovarsi in uno stadio diverso di consapevolezza legato al problema, nel percorso che porta ad uscire dalla cosiddetta “eco bolla” ed entrare a contatto con la realtà.
In molti fanno ricorso ad azioni concrete, promuovendo la salvaguardia dell’ambiente o partecipando a proteste volte a sensibilizzare la comunità sulla questione del cambiamento climatico. Coloro che agiscono attivamente a favore dell’ambiente, possono avere una visione più locale o più globale del fenomeno. I primi si concentrano su ciò che possono fare nel proprio quotidiano e sono tendenzialmente più soddisfatti delle azioni intraprese, seppure in linea con i propri mezzi e le proprie possibilità, mentre i secondi mostrano una maggiore insoddisfazione per la portata delle loro azioni e una minore tolleranza dei propri limiti.
Altri individui non hanno ancora maturato una piena consapevolezza del fenomeno e sembrano non preoccuparsene. Questo tipo di atteggiamento è spesso rinforzato dalla collettività, che tollera la mancanza di interesse per la questione climatica, mentre scoraggia sentimenti di ansia e preoccupazione.
Altri ancora sperimentano la cosiddetta “eco-paralisi”, per cui la percezione di impotenza è tale da non riuscire ad intraprendere alcuna iniziativa, e può essere erroneamente scambiata per apatia.
Un'altra reazione comunemente osservata consiste nello sperimentare sensi di colpa (eco-guilt, eco-shame), che potrebbero orientare le scelte dell’individuo e influenzarlo nel mettere in atto comportamenti a favore dell’ambiente.
Tuttavia, non è ancora chiaro se le eco-emozioni negative siano adattive, in quanto motivano l’individuo a salvaguardare l’ambiente, o controproducenti, poiché possono provocare stati d’ansia e depressivi ed interferiscono con la capacità di trovare e mettere in atto soluzioni.
Eco-ansia e psicoterapia
La comunità scientifica sostiene che l’eco-ansia non sia una patologia. Tuttavia, in situazioni particolarmente gravi le manifestazioni dell’eco-ansia compromettono la qualità della vita dei pazienti, che richiedono l’intervento di un professionista della salute mentale. In diversi casi, sperimentare eco-ansia costituisce il motivo principale della richiesta d’aiuto. In altri casi, sono già presenti condizioni di disagio psicologico che si sono sommate all’eco-ansia nel tempo, come problemi familiari o l’interruzione di una relazione.
Inoltre, è stato dimostrato che i pazienti che soffrono di eco-ansia possono trarre beneficio dal trattamento psicoterapeutico se il terapeuta mostra di riconoscere l’entità del problema, è in grado di gestire le proprie emozioni in relazione ad esso, accoglie e avvalora le emozioni del paziente.
Conclusioni
In conclusione, la consapevolezza degli effetti dei cambiamenti climatici e l’incertezza delle ripercussioni che avranno sul futuro, insieme ai danni ambientali già provocati, costituiscono un rischio per la salute mentale e aumentano la possibilità di sviluppare o aggravare psicopatologie o sintomi psicopatologici pre-esistenti, in particolar modo depressione, ansia e stress. L’eco-ansia è una delle possibili manifestazioni del disagio psicologico legato ai cambiamenti climatici.
In caso si ritenga necessario il supporto di un professionista, è consigliabile rivolgersi a uno psicologo. Consultando il nostro sito, è possibile accedere all’esperienza di psicologi e psicoterapeuti per ottenere l’assistenza richiesta.
Bibliografia
- Agoston, Csaba et al., (2022). Identifing types of Eco-guilt, eco-grief and eco-coping in a climate sensitive population: a qualitative study. Internaltional journal of Environmental research and public health, Internaltional journal of mental health nursing, 19, 2461
- Budziszewska, Jonsson, et al. (2022). Talking about climate change and eco-anxiety in psychoterapy: a qualitative analysis of patient’s experiences.
- Gunasiri, Wang et al., (2022). Hope, Coping and eco-anxiety: Young people’s mental health in a climate-impacted Australia. Internaltional journal of Environmental research and public health, 19, 5528
- Usher, Dunkin et al., (2019). Eco-anxiety: How thinking about the climate-change related environmental decline is affecting our mental health; Internaltional journal of mental health nursing, 28, 1233-1234
Sitografia
- Clayton, Withmore-Williams et al., (2017). Mental health and our changing climate: impacts, implications, and guidance
https://www.apa.org/news/press/releases/2017/03/mental-health-climate.pdf

Autrice
Dott.ssa Roberta Rutigliano
Psicologa
Iscrizione albo: Puglia nr. 8030
Psicologa, Dottoressa con laurea magistrale in Psicologia